L’Aquila o Dell’uguaglianza

Mentre sta riordinando le sue cose, dopo il terribile terremoto che ha distrutto L’Aquila, sua città natale, l’artista Pelin Santilli, trova (o è trovato da) un libro che aveva perso: il Me-ti, opera di Bertolt Brecht. Quel ritrovamento, frutto di casualità caotica senza nessi evidenti con i fatti reali, innesca una serie di rimandi tra contenuti, dati percepiti, immaginazione e frammenti di vissuto già sedimentati nella memoria. Nasce così il progetto Dell’uguaglianza, collaborazione tra lo stesso Santilli, Francesca Fini e Daniele Sirotti. Un lavoro performativo che mescola teatro, arti visive, interaction design e videoarte. Con una struttura visiva che trae ispirazione dai drammatici scenari di quella incredibile città e dal coraggio dei suoi abitanti. È proprio a L’Aquila infatti, che nel luglio 2014, i tre prevedono di portare la prima di questo lavoro. Raccontano gli artisti: «Per due giorni ci siamo aggirati tra le macerie del centro storico aquilano, ascoltando la eco dei nostri passi in piazze e strade che prima erano sempre piene di gente». Ora, è una città fantasma dove il tempo si è fermato. Una città puntellata, tenuta insieme da una fitta foresta di impalcature che sembrano definitive come una condanna a morte. «Se ne sono andati via tutti, soprattutto i giovani e quelli che si occupavano di cultura, sarebbe bello poter tornare a fare qualcosa in quel luogo», aggiungono.

Il Me-ti, Libro delle svolte è stato composto da Brecht tra il 1934 e il 1937 in stile “cinese”, come “libretto di regole di comportamento”. È un’irriverente metafora politica sulla falsariga del celebre Libretto Rosso di Mao, abitata – o infestata – da una serie di personaggi sotto i cui nomi esotici si celano figure simbolo dell’iconografia storico-politica e della cultura europea. Da Engels a Hegel, da Marx a Lenin, da Anatole France allo stesso Brecht, sotto le spoglie di Kin-jeh. È un piccolo gioiello che, affabulando, evoca sommovimenti e capovolgimenti, moti burrascosi e cambiamenti repentini, in sella all’eterno dibattito sul governo dell’uomo, sulla società e sulla morale, in un periodo storico caratterizzato da grandi speranze e fermenti. “Dell’eguaglianza – riporta il libro – Me-ti diceva: solo quando è creata l’eguaglianza delle condizioni si può parlare di ineguaglianza. Solo se tutti hanno i piedi alla stessa altezza si può decidere chi emerga al di sopra degli altri”. C’è una sostanziale affinità tra il libro ritrovato e il progetto performativo, in quanto entrambi costituiscono un regno intermedio tra fantasia e realtà ed hanno altresì un ancoraggio ad oggetti tangibili. Tanto che oggi sembra imprescindibile, agli artisti, lavorare con quel “testo scaturito dal terremoto” e che in qualche modo li impegna a rappresentarlo-rappresentarsi in quella città abbandonata da Dio e dagli uomini.

Fulcro della performance sarà “flusso”, un abito-scultura costituito da un appariscente esoscheletro modulare e tessuto elastico che evoca le impalcature e la fitta ragnatela di sostegno che imballa ancora il centro storico della città; un guscio che imprigiona e allo stesso tempo protegge, nasconde e contemporaneamente rivela, mentre la performer narra senza parlare le storie del Me-ti grazie a un gioco di proiezioni interattive e ombre cinesi. «Un manto camaleontico e misterioso, come le parole dei personaggi del racconto di Brecht, caratterizzato da un continuo dialogo tra esterno e interno, luci e ombre, forza e fragilità», dicono ancora gli interpreti. Sulle mutevoli superfici meccaniche saranno proiettate le immagini oniriche suscitate dal testo, in un continuo gioco di rimandi dalla storia al tempo presente, dal pop-surrealismo magico dei disegni di Pelin Santilli al surrealismo dei video e delle performance di Francesca Fini, che verrà imprigionata al suo interno. Della Fini sarà anche la regia di un film documentario che cercherà di raccontare quest’avventura artistica e che sarà disponibile su dvd in edizione limitata. Tra le varie collaborazioni, da segnalare il contributo di Art Tire giovanissima società che produce costumi per la performance art e si occuperà della creazione dei costumi indossati in scena da Francesca Fini e Daniele Sirotti. Il progetto è stato lanciato anche sulla piattaforma Indiegogo, per raccogliere i fondi necessari alla produzione e alla realizzazione del film. Chi volesse contribuire può visitare questo link: www.indiegogo.com/projects/dell-uguaglianza-about-equality/x/6585787

Vedi anche il video promozionale: www.youtube.com/watch?v=vx6QGYXEkPM